Stipulare una polizza contro gli infortuni può essere sempre una valida mossa contro gli eventi sfavorevoli che possono accadere in ogni circostanza.

Infatti, anche a causa di un banale infortunio molte persone subiscono danni economici da mancato guadagno, poiché ciò che di indesiderato accade, impedisce ad alcune categorie di lavoratori di produrre il proprio reddito.
Per le assicurazioni si verifica un infortunio quando un avvenimento o una circostanza non voluta e imprevista causa delle lesioni o dei traumi all’assicurato, accertati da personale medico.
Le compagnie di assicurazione coprono il rischio infortuni in conseguenza di: lesioni o traumi muscolari determinati da sforzi (con esclusione di alcune patologie), asfissia causata da gas o vapori, colpi di sole o calore, avvelenamento da ingestione o assorbimento di sostanze, annegamento e assideramento.
Alcune polizze prevedono l’inclusione di alcune garanzie particolari, come gli infortuni subiti in stato di malore o incoscienza, quelli avvenuti in occasione di tumulti popolari o atti di terrorismo, oppure procurati durante l’esercizio di alcune attività sportive non pericolose.
Dietro pagamento di un premio più alto, e naturalmente solo in seguito ad approvazione da parte della Compagnia, alcuni assicurati possono concordare di inserire nel contratto assicurativo anche una clausola che consenta di ottenere un risarcimento anche per gli infortuni derivanti da colpa dell’assicurato. Infatti, solitamente le società di assicurazione si riservano di praticare una rivalsa quando l’evento è avvenuto per imperizia, imprudenza o negligenza anche gravi, ma con l’esclusione della rivalsa l’assicurato può percepire ugualmente un risarcimento.

Le polizze infortuni indennizzano l’assicurato quando a causa di un infortunio si verifica una di queste tre conseguenze: morte, inabilità temporanea o invalidità permanente.
Gli eredi o i beneficiari possono ottenere una somma di denaro quando la morte dell’assicurato si verifica entro 2 anni dalla data dell’infortunio. I beneficiari non devono corrispondere obbligatoriamente con gli eredi, per cui l’assicurato può nominare beneficiario anche una persona che non rientrerà nella successione.
L’inabilità temporanea presuppone che l’infortunio abbia danneggiato parzialmente e per poco tempo l’assicurato-lavoratore, il quale percepisce una diaria giornaliera per ogni giornata lavorativa persa. Solitamente ricorrono a questo tipo di polizze i liberi professionisti e i lavoratori autonomi che non godono di giornate retribuite in caso di malattia.
L’invalidità permanente, invece, prevede che l’assicurato non possa più svolgere un qualsiasi lavoro. L’ammontare del risarcimento viene calcolato facendo riferimento alle percentuali riportate dalle tabelle ANIA e INAIL, oppure dopo aver sottoposto l’infortunato ad una visita medica per accertarne l’effettiva diminuzione della capacità lavorativa generica.

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